Nuova Riveduta:

2Samuele 7:18

Allora il re Davide andò a presentarsi davanti al SIGNORE e disse: «Chi sono io, Signore, DIO, e che cos'è la mia casa, perché tu mi abbia fatto arrivare fino a questo punto?

C.E.I.:

2Samuele 7:18

Allora il re Davide andò a presentarsi al Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è mai la mia casa, perché tu mi abbia fatto arrivare fino a questo punto?

Nuova Diodati:

2Samuele 7:18

Allora il re Davide andò a sedersi davanti all'Eterno e disse: «Chi sono io, o Signore, o Eterno, e che cos'è la mia casa, da farmi arrivare fino qui?

Riveduta 2020:

2Samuele 7:18

Allora il re Davide andò a presentarsi davanti all'Eterno e disse: “Chi sono io, o Signore, o Eterno, e che cos'è la mia casa, che tu mi abbia fatto arrivare fino a questo punto?

La Parola è Vita:

2Samuele 7:18

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

2Samuele 7:18

Allora il re Davide andò a presentarsi davanti all'Eterno e disse: 'Chi son io, o Signore, o Eterno, e che è la mia casa, che tu m'abbia fatto arrivare fino a questo punto?

Ricciotti:

2Samuele 7:18

Davide allora entrò e sedutosi al cospetto del Signore disse: «Chi son io, o Signore Iddio, e che è mai la mia casa, che tu m'abbia condotto fino a questo punto?

Tintori:

2Samuele 7:18

Preghiera di ringraziamento di David a Dio
Il re David entrò, e stette davanti al Signore, e disse: «Chi son io, o Signore, e che è la mia casa, perchè tu mi abbia condotto fino a questo punto?

Martini:

2Samuele 7:18

Ma il re David andò, e si pose a sedere davanti al Signore, e disse: Chi son io, Signore Dio, e che è la mia casa, onde tu mi abbi condotto fin quassù?

Diodati:

2Samuele 7:18

Allora il re Davide venne, e si fermò davanti al Signore, e disse: Chi sono io, Signore Iddio, e quale è la casa mia, che tu mi abbia fatto pervenire infino a questo grado?

Commentario abbreviato:

2Samuele 7:18

Versetti 18-29

La preghiera di Davide è piena di respiri di affetto devoto verso Dio. Non pensava ai propri meriti. Tutto ciò che abbiamo deve essere considerato un dono divino. Parla in modo molto elevato e onorevole dei favori del Signore nei suoi confronti. Considerando il carattere e la condizione dell'uomo, ci si può stupire che Dio si comporti con lui in questo modo. La promessa di Cristo comprende tutti; se il Signore Dio è nostro, cosa possiamo chiedere o pensare di più? Ef 3:20. Egli ci conosce meglio di noi stessi; perciò accontentiamoci di ciò che ha fatto per noi. Cosa possiamo dire di più per noi stessi nelle nostre preghiere, di quanto Dio abbia detto per noi nelle sue promesse? Davide attribuisce tutto alla grazia gratuita di Dio. Sia le grandi cose che aveva fatto per lui, sia le grandi cose che gli aveva fatto conoscere. Tutto era per amore della sua parola, cioè per amore di Cristo, la Parola eterna. Molti, quando vanno a pregare, hanno il cuore da cercare, ma il cuore di Davide era trovato, cioè era fisso; raccolto dalle sue peregrinazioni, interamente impegnato nel dovere e impiegato in esso. La preghiera che viene solo dalla lingua non piacerà a Dio; deve essere trovata nel cuore, deve essere sollevata e riversata davanti a Dio. Egli costruisce la sua fede, e spera di accelerare, sulla sicurezza della promessa di Dio. Davide prega per l'adempimento della promessa. Con Dio, dire e fare non sono due cose, come spesso accade agli uomini; Dio farà ciò che ha detto. Le promesse di Dio non sono fatte a noi per nome, come a Davide, ma appartengono a tutti coloro che credono in Gesù Cristo e le invocano nel suo nome.

Riferimenti incrociati:

2Samuele 7:18

1Cron 17:16; Is 37:14
Ge 32:10; Eso 3:11; Giudic 6:15; 1Sa 9:21; 15:17; 18:18; Sal 8:4; Ef 3:8

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